Quando ero piccolo io e mio fratello avevamo una gatta che tenevamo nella casa di campagna . Era una semirandagia e nulla di più.
Alla sua morte ,probabilmente azzannata da un cane randagio (alla quale nonno e zio hanno posto rimedio per sempre facendolo sparire visto che poteva mordere anche noi) avevo dato il soprannome di Regina (come la gatta) a una piccola rivarossi.
Una locomotiva 4 4 0 che tenevo nel mio tavolino e facevo girare ogni tanto nel plastico ferroviario che avevo prima nella stanza piccola e poi nel soppalco del garage.
E poi quando per colpa dei soliti matusa in casa avevo dovuto rinunciare al trenino perchè "c'èra da studiare"ogni tanto facevo girare a vuoto su un pezzo di rotaia che ogni tanto tiravo fuori e collegavo al trasformatore.

Non era nulla di che,probabilmente se scrivete rivarossi 1207 su e bay ne salteranno fuori una cammionata ma giusto per farvi vedere come era.

Bene quella locomotiva,così piccola e così indifesa ha scatenato più volte le ire di quella gallinaccia schifosa di mia nonna. Colpevole di essere un oggetto "da divertimento" tanto è vero che per proteggerla la imboscavo dietro a due scatole che tenevo nel comodino.

Spesso a diventare vecchi si diventa paranoici e cattivi. Lei lo era nata. Io spesso mi portavo regina anche quando scendevo dal vicino del piano di sotto pure lui con il "cerchio" di rotaie e la facevo vivere.

Quell'odio totalmente ingiustificato che mia nonna aveva per qualunque cosa fosse oggetto del divertimento lo aveva dimostrato in più occasioni a causa della sua ottusità e della sua ignoranza. Non a caso un pò di anni fa gli ho mangiatop i pasticcini sulla tomba.

Tante ,troppe volte ho visto danneggiare o rompere del tutto giocattoli "colpevoli" solo di distrarre "dallo studio". Che colpa ne avevo se guardando quella locomotiva mi venivano in mente le sconfinate praterie del vecchio west,il fatto di cavalcare liberi,magari giocare al tiro a segno con la diligenza e magari pure cavalcare il treno camminando sui vagoni,rigorosamente a treno in movimento con la locomotiva che fumava a più non posso.

E invece non pensare al palazzone grigio cemento di emme che stava fuori dalla finestra di camera mia.
Che colpa ne avevo se pensavo a divertirmi? Veniamo all'altro oggetto... "la radio" di per se nulla di che una banale radio-cassetta marchiata grundig alla quale ho pure dedicato un articolo sul mio forum. Bene questa radio che mi era stata regalata da nonna Teresa suscitava su mia madre e mia nonna ire totalmente risparmiabili e veramente inutili.

A cominciare dall'antenna che io estraevo e orientavo per sentire alcune radio che mi interessavano di più.
Sapevano solo ritirarla dentro l'antenna e per grazia ricevuta perdevi la posizione trovata con difficoltà.

Quella radio riceveva le onde corte e di sera spazzolando in qua e in là con la sin...

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