Ogni montagna ha le sue leggende. Qualcuna ambientata chissà dove e qualcun altra invece molto più modesta.
Qualcuna è di totale fantasia e qualcun altra invece è reale. Questa non sappiamo se lo è o no.

La leggenda del vecio della punto blu invece è reale o per lo meno dovrebbe esserlo.

Come è reale probabilmente la storia d'amore con la maestra in pensione che abita in quella sperduta frazione della valle po.

I nomi verranno omessi,verranno omessi i luoghi esatti perchè comunque le persone che hanno passato e da tanto i 65 anni hanno il pieno diritto di fare cosa vogliono se non legate in matrimonio.
O non lo sono più perchè qualche divinità carogna e cattiva ha pensato a renderle sole.

Soltanto "il vecio della punto blu" perchè è quella che guida,la fiat l'ha appena prodotta per sostituire la uno nel 1993 e quella è,la classica punto con i paraurti neri,blu scura di carrozzeria,tre porte e pure senza autoradio,abs,chiusura centralizzata e climatizzatore. Probabilmente ha pure i vetri a manovella.

Monta un motore a benzina 1242,come quasi tutte quelle lì.

Il vecio della punto blu ha due figli e un nipote,e oramai lui va su in montagna con le bestie solo per diletto visto che i figli di fatto fanno tutto.
E' rimasto vedovo,e porta ancora la foto della sua amata sul cruscotto della punto blu.

La maestra invece abita nella borgata subito sotto a dove solitamente staziona il vecio con le bestie e ogni tanto,complice le serate non sempre calde della montagna cuneese ogni tanto si vedono.
Lei è rimasta single per scelta,perchè comunque sia era votata alla missione dell'insegnamento.

Due vite,due storie di vita custodite negli alberi di queste montagne. Due anime che resteranno qui probabilmente anche dopo la loro morte,inevitabile per età.
Perchè sono anime da campagna.

Chissà le sere passate di fronte a un paio di bicchieri di amaro col crepitare del fuoco o il cantare della radio o a guardare un film alla tv...come sono state viste dalla gente del luogo.

Loro due,colpevoli solo di condividere il tempo insieme e magari qualche gira in macchina.
O qualche passeggiata in campagna.

E di farlo quando per entrambi la pace dei sensi è molto vicina e di sicuro non si hanno più pulsioni da sedicenne.

E per farlo non servono di sicuro i commenti pedanti e petulanti di tutti quegli impiccioni che non hanno nulla di meglio da fare che scassare i maroni al proprio prossimo commentando cosa vedono anche se non li riguarda neanche da lontano.

Edited by busfahrer - 30/11/2023, 06:27