"In francia botte in piazza"

a me non va di parlare di argomenti "moderni" o comunque attuali perchè se si hanno un minimo di certezze sulla "roba
vecchia" è bene parlarne anche a ragion veduta.

Lo so è roba da capitan ovvio ma lo meno si rischia meno di sbagliare e fare figuracce. E se io di figuracce ne faccio poche è anche per quello.

Tuttavia stavolta mi sa che i francesi tutti i torti non li hanno.
Dietro la questione dell’aumento dell’età pensionabile sembra ci sia molto altro. almeno a sentire i "mi pare" e i "si dice"

I francesi dopo anni e anni di fott[NON SI DICE] turbocapitalismo del razzo sono stanchi di stressarsi per raggiungere obiettivi che, alla fine, si rivelano troppo cari in termini di vita e lasciano tanta amarezza, rimpianti e pochi soldi.

Facendonene invece guadagnare tanti di soldi a chi li sfrutta...sembra...sia ben chiaro

Il loro concetto sembra sia lavorare meno e godersi di più la vita.

E chiamali stupidi..io è dal secondo lavoro che ho fatto che lo dico. E ricordo che il primo lavoro con i libretti l'ho avuto nel 94.

C’è un totale rifiuto al vecchio trantran condensato nello stereotipo quotidiano del «Boulot, dodo, métro. » ( lavoro, sonno, metropolitana) ,insomma una NON VITA,ma una sopravvivenza per pagare le rate dell'odioso appartamento in centro,della macchina che deve fare bella figura se non è migliore di quella del vicino e mi raccomando il taglio dei capelli all'ultima moda e i pantaloni con i risvoltini del razzo che costano 100 euro in offerta.

Forse si sono dati uno sguardo intorno.

E hanno visto che per molti la vita è diventata alzarsi presto per non subire le code,infilarsi (se va bene) in un metrò pieno imballato di gente come te che va al lavoro.

Oggi si sentono depredati del loro tempo e spiumati dalle tasse,io già lo dicevo quando avevo comprato il mio primo vinile,perchè avevo dovuto pagarlo di più in quanto c'era scritto "disco tv".

Nel ‘68 le donne gridavano « Io sono mia! » adesso i francesi sembra che reclamano il diritto di vivere e godere la loro vita senza dover per forza attendere la vecchiaia.

Ma lo avete capite adesso cari signori? Io già lo dicevo negli anni 90.

Tutti i momenti a cambiare i mobili di casa,una volta un arredamento durava UNA VITA oggi qualche anno e visto quello che si porta in discarica non è che era roba da buttare,anzi...ne è la prova che la mia cucina l'ho presa "in regalo" da uno che tanto buttava tutto.

Meglio non si sappia che i miei mobili di casa hanno da 20 a 60 anni e continuano a fare il loro lavoro senza dovermi fare nemmeno un ora di straordinario per cambiarli.

Meglio che l'italiota non sappia che già dal tempo in cui Anita girava coccolando il gatto di Roma probabilmente era tutto previsto e voluto.

Solo che è stato accellerato...perchè ...

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